ITA: Nel Salone d’Onore di Palazzo Besta tre affreschi riguardanti alcuni episodi dell’Orlando Furioso sono andati persi in seguito ai restauri del 1920. Ho immaginato di poter realizzare tre fotografie ispirate agli affreschi perduti, coinvolgendo la comunità. Abbiamo quindi lanciato un avviso, attraverso un volantino, aperto a tutti: un AAA CERCASI Angelica, Orlando, Ruggiero, Sacripante, Rinaldo e Ferraù e anche due cavalli (veri o finti). In due giorni di casting a Palazzo Besta abbiamo cercato i possibili interpreti, circondati dal ciclo di affreschi.
Non si conoscono quali scene fossero raffigurate e questo mi ha dato la libertà di immaginare che potessero riguardare Angelica. Ho preso questa decisione sia perché i due riquadri più vicini a quelli mancanti raccontano storie su di lei, sia perché volevo avere così l’occasione per dare un’interpretazione diversa del suo personaggio. Angelica è sempre stata vista quasi esclusivamente come oggetto del desiderio di molti nel poema cavalleresco e i motivi della sua fuga sembrano quasi incomprensibili, mentre invece trovo che possa essere vista come una principessa non convenzionale, che scappa ricercando la propria libertà, non seguendo il volere del padre e sposando infine Medoro, un fante e non un cavaliere. I tre episodi sono stati scelti dopo un confronto con la storica Federica Caneparo e rileggendo il poema e testi critici a riguardo, e sono quindi alcuni nei quali Angelica rinuncia all’aiuto dei cavalieri giunti in suo aiuto e continua la sua fuga ricorrendo al suo anello magico: se indossato la protegge dagli incantesimi, se messo in bocca la fa diventare invisibile. Il primo episodio racconta la fuga di Angelica con il cavallo di Rinaldo, mentre Rinaldo sta per sconfiggere Sacripante in un combattimento. Infatti preferisce proseguire da sola la sua fuga, senza la protezione di alcun cavaliere. Il secondo episodio è ambientato nel Castello di Atlante: lei decide di rendersi visibile a Sacripante, ma, essendo vista anche da Orlando e Ferraù, decide nuovamente di fuggire in solitudine.
Il terzo episodio, nel quale Angelica viene salvata da Ruggiero dall’attacco dell’orca, si ricollega agli affreschi esistenti di Palazzo Besta, nei quali è raccontato come lei scappi nuovamente da Ruggiero grazie al suo anello. La scelta dei personaggi durante il casting è avvenuta valutando la presenza scenica e la relazione con il mezzo fotografico di chi si è presentato, ma, anche se non ho voluto esplicitarle nel volantino, ero guidata da alcune idee: per esempio Orlando lo immaginavo una persona molto determinata e con una certa fisicità visto che nuoterà fino in Africa mosso dalla sua follia e sradicherà un albero a mani nude; Ruggiero invece più posato, è un personaggio che ha un’evoluzione positiva nel poema, da una giovanile incostanza di propositi passa a riconoscere le sue responsabilità da cavaliere. Per il casting avevo anche preparato un "quiz ariostesco”: ho chiesto ai possibili interpreti quale tipo di rapporto hanno con il tempo e se credono nel destino o nella Fortuna imprevedibile. Ho chiesto loro anche se risiedono dove sono nati o se si sono spostati e anche notizie sulla loro vita sentimentale, poiché la vita dei personaggi dell’Orlando Furioso è caratterizzata da una serie di incontri e di ricerche, la cosiddetta inchiesta fallimentare che si risolve in un continuo movimento circolare senza soluzione, in cui gli errori si susseguono, e anche l’errare. La concezione dello spazio nel Furioso è molto diversa da quella di Dante nella Commedia. Per Dante lo spazio è verticale, con una netta contrapposizione di valore tra basso e alto, terra, cielo, peccato e salvezza. Inoltre il viaggio di Dante è lineare perché è voluto da Dio, per Ariosto invece lo spazio è orizzontale e totalmente apparente a una dimensione terrena. Quello del Furioso è uno spazio aperto al desiderio e alla scelta degli uomini. Anche il tempo, è aggrovigliato, una vera materia romanzesca che non arriva mai a una conclusione, ma prosegue a svolgersi per continua adduzione.
Il cast è risultato il seguente:
Angelica: Beatrice Pellegrini
Orlando: Daniele Pellegrini
Ruggiero: Marco Gherardi
Sacripante: Alessandro Delle Coste
Rinaldo: Michele Introzzi
Ferraù: Joy Zanetti
Cavallo vero: grazie a Paolo Valli
Ippogrifo: grazie a Fabrizio Mattaboni
Le foto sono state poi scattate in vari luoghi della Valtellina. Affreschi e rimandi al Furioso sono infatti presenti non solo a Teglio, ma anche a Sondrio e a Talamona, quindi ho ritenuto che fosse bello coinvolgere tutto il territorio valtellinese. Il mio soggiorno precedente al casting era stato piuttosto lungo, tempo necessario per visitare il territorio in maniera approfondita, chiedendo consiglio alle persone che mano a mano mi capitava di conoscere e scattando già delle ipotesi di inquadrature, posizionandomi nello spazio e realizzando degli sketch stampando le immagini in copisteria. In questa fase è stato determinante fare una ricerca sulle diverse modalità di rappresentazione del Furioso, dai cicli di affreschi presenti in Valtellina, ai quadri di Ingres, Böcklin, Tiepolo… fino al film di Luca Ronconi. Di grande aiuto il confronto costante con l’info point e la Biblioteca di Teglio e, successivamente, di Silvana Onetti e Beatrice Pellegrini dell’Associazione Bradamante. I personaggi sono stati vestiti con un mix di abiti d’epoca (presi in prestito dall’Unione Artigiani di Sondrio, tramite il museo MVSA) e abiti contemporanei. Con Daniele Pellegrini-Orlando, che dopo un percorso da designer a Londra, lavora nella moda a Milano, abbiamo cercato di creare un immaginario di cavalieri e principesse contemporanei che potesse però strizzare l’occhio ai tempi antichi.
Sulla terza fotografia è stato realizzato un intervento grafico da parte di Ghia Irene Alex Introzzi Mozart della 3A del Liceo Artistico di Morbegno, tra l’altro figlia di “Rinaldo”, che aveva appena studiato l’Ariosto ed è stata sempre presente sul set, per andare ad aggiungere elementi come le ali e gli artigli dell’ippogrifo e l’orca che prova a divorare Angelica. Il Liceo era stato contattato poco prima dello svolgimento del casting per dare modo agli studenti interessati di farsi avanti. La preside del Liceo ha riconosciuto l’attività come stage, assegnando a Ghia dei crediti formativi.
1_Fuga con Baiardo, Canto II
2_Castello di Atlante, Canto XII
3_Ruggiero, Angelica e l’orca, Canto X, disegni di Ghia I. A. Introzzi Mozart, 3A, Liceo Artistico Ferrari di Morbegno